Far capire ciò che si vorrebbe, lodare e aspettare: ecco la chiave per non dare i numeri quando la cameretta dei bimbi è veramente in disordine.
Mi sento già estremamente sollevata. Un’esperta del mestiere mi ha fornito preziose informazioni su un argomento che a casa nostra è al primo posto nella classifica dei motivi di litigio: il disordine. Si tratta di Martina Frischknecht, maestra del riordino che offre il suo aiuto tramite il sito frauordnung.ch.
Signora Frischknecht, quando i miei bambini giocano, bastano cinque minuti per trasformare la cameretta in un campo di battaglia. Perché?
I bambini seguono le emozioni e i loro desideri. Basta che gli occhi cadano sui Lego, ed ecco che abbandonano le bambole sul pavimento. E i bambini sono a loro agio nel caos. Siamo noi adulti a non riuscire a convivere con il disordine.
Purtroppo rientro anch’io in questo gruppo. Motivo per il quale prego regolarmente mia figlia di sei anni di aiutarmi a riordinare la sua cameretta. Questo comporta litigi costanti e grande frustrazione da parte mia.
È naturale, ma stia tranquilla: anche per altri genitori è lo stesso. Stando a numerosi sondaggi, l’ordine rappresenta uno dei fattori di litigio più frequenti fra genitori e figli.
Casualmente, quando è ora di fare ordine mia figlia deve urgentemente mettere la bambola a dormire o ricostruire al volo la clinica di Playmobil. Senza contare che non si può mai buttare via nulla, tutto può sempre servire a qualcosa. Anche i resti del temperino. Queste cose mi fanno diventare matta.
Non dimentichi che fare ordine è un’arte che si impara poco a poco. Perciò è importante che sia presente anche lei, dando l’esempio di come dovrebbe essere una camera ordinata. Un generico «metti a posto la tua camera» creerebbe insicurezza in sua figlia. Non saprebbe da dove cominciare.
Cosa mi suggerisce?
Dia a sua figlia delle indicazioni precise e la accompagni gradualmente nel processo. Può dire frasi come: «Tu metti i Lego nella scatola, io raccolgo gli abiti sul pavimento.» E, importantissimo: non dimentichi mai di lodarla. Dopo che ha fatto ciò che le ha chiesto, si complimenti con lei e sottolinei come risplende la camera e come è facile trovare gli oggetti.
Secondo la sua esperienza, quale metodo bisogna seguire per tenere la cameretta dei bambini in ordine?
È importante che ogni cosa abbia il suo posto. Il principio da seguire è semplice: gli oggetti della stessa famiglia vanno riposti insieme. I libri negli scaffali, i giochi nell’armadio. Inoltre, riporre i giocattoli in apposite scatole, separando per esempio i Playmobil dai vestiti delle bambole e dai giochi da tavolo, è un metodo molto efficace.
Temo che la logica di mia figlia le dica che riordinare è stupido.
Allora faccia in modo che riordinare diventi un’attività un po’ più divertente: magari facendole ascoltare un audio libro o alzando il volume della musica. Un altro metodo efficace è organizzare delle piccole gare: «Tu metti via il trenino, io i Playmobil. Chi è più veloce?»
Qual è il momento giusto in cui ritirarsi completamente dalla missione «Riordinare la cameretta»?
Non si aspetti troppo e troppo in fretta. I bambini possono aiutare a riordinare già da piccoli e, quando hanno più o meno quattro anni, li si può ritenere capaci di mettere a posto un’area più grande della camera. Tuttavia, riordinare da soli un’intera stanza è difficile anche per i bambini che vanno già all’asilo. Sua figlia è in buona compagnia. Cerchi di tenere duro e si ricordi che l’esercizio porta alla perfezione.
Sull’autrice
Eva Wirth (38) vive con il compagno e i tre figli (zero, tre e sei anni) in un paesino nei pressi di Zurigo. Piuttosto che i consigli degli educatori, la famigliola preferisce ascoltare canzoni di Mani Matter. Eva è redattrice di professione, ma al momento si è presa una pausa per fare la mamma.